Tesori d’Abruzzo: Atri

La bellissima cittadina di Atri conservare un patrimonio storico, architettonico e culturale che è testimonianza della sua grande storia.

Dove si trova: Atri (TE) è immersa nell’incanto delle prime colline teramane affacciate sull’Adriatico, nel territorio compreso tra i fiumi Vomano e Piomba. Facilmente raggiungibile tramite l’autostrada A14 utilizzando l’uscita Atri/Pineto, è caratterizzata dalla presenza di maestosi calanchi, protetti da una Riserva naturale istituita nel 1995.

Perchè visitarla: monumenti e palazzi storici, chiese, opere d’arte e suggestivi paesaggi naturali fanno di questo centro della provincia teramana un autentico museo a cielo aperto, una delle più belle città d’arte d’Abruzzo. In un suo reportage, il giornalista e scrittore Giorgio Manganelli così la descrive: «Città di montana contemplazione, giacché guarda sia la Majella che il Gran Sasso d’Italia, è risolutamente una città più che antica, arcaica». La vicinanza alla costa ne fanno un ottimo punto di partenza per raggiungere le spiagge di Roseto degli Abruzzi, Silvi oppure Pineto dove, sommersi nei fondali marini antistanti la Torre del Cerrano, sono visibili i resti dell’antico porto della città romana di Hadria.

Cosa vedere:

Cattedrale di Santa Maria Assunta, edificata tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV, sorge in parte su un’antica cisterna romana trasformata in cripta. Di notevole fattura i suoi tre portali tra i quali una “Porta Santa” opera di Rainaldo d’Atri (1305), nonché il suo campanile con formelle maiolicate. L’interno si presenta a tre navate con archi a sesto acuto. Tra le pitture, sulle pareti e sui pilastri attorno all’altare è possibile ammirare il ciclo di affreschi di Andrea De Litio, autentico capolavoro del Rinascimento abruzzese;
Museo Capitolare, annesso alla Cattedrale, è uno dei più antichi musei diocesani in Italia. Conserva un ricchissimo campionario di preziose reliquie come maioliche dipinte, croci e pastorali d’avorio e d’argento, codici miniati, statue e centinaia di frammenti e mosaici delle costruzioni più antiche. Splendidi anche il chiostro a due ordini di colonne e con pozzo centrale;

Chiesa di Sant’Agostino, presenta un bellissimo portale opera di maestri napoletani ed un campanile simile a quello della vicina Cattedrale. All’interno, un interessante affresco di Andrea Delitio in controfacciata;

Teatro Comunale, opera dell’architetto Francesco Consorti, fu inaugurato nel 1881. E’ chiamato anche “la bomboniera” per le sue dimensioni (300 posti), l’invidiabile acustica e gli arredi di pregio. All’esterno ricalca il Teatro della Scala di Milano, mentre l’interno, con i suoi tre ordini di palchi e loggione, sembra rifarsi al S. Carlo di Napoli. Al suo interno si trova anche il Museo archivio Di Jorio, dedicato all’insigne musicista locale;

Palazzo Ducale degli Acquaviva, dal 1917 sede del comune, è stato edificato a fine Trecento sui resti di un complesso termale romano. Fu dimora della famiglia ducale fino al 1760. La facciata in blocchi di travertino squadrato introduce in un cortile rinascimentale circondato da un loggiato con iscrizioni e resti romani;

Riserva naturale dei Calanchi, comprende un’area di circa 400 ettari. Istituita nel 1995, dal 1999 è Oasi del WWF; si sviluppa dai 100 metri del fondovalle del torrente Piomba fino ai quasi 500 metri del Colle della Giustizia. Oltre che da uno splendido paesaggio lunare offerto dalle maestose architetture naturali originate da una forma di erosione dinamica, è caratterizzata dalla presenza di una fauna ricca e diversificata e da una notevole componente floristica;

Torre del Cerrano, sita nel territorio della vicina Pineto, rappresenta uno degli avamposti difensivi edificati dagli spagnoli nel XVI secolo lunga tutta la costa abruzzese. Ristrutturata negli anni novanta del Novecento, attualmente è sede dell’Area Marina Protetta del Cerrano. Sulla spiaggia antistante, l’area dunale è riservata alla tutela dell’uccello fratino e della flora mediterranea come il giglio di mare e il verbasco del Gargano;

Museo civico Etnografico
Museo didattico di strumenti musicali

Cosa mangiare: tra i prodotti che caratterizzano l’offerta culinaria cittadina, è possibile assaporare il famoso formaggio pecorino ottenuto da latte intero crudo con caglio d’agnello oppure lasciarsi tentare da prodotti a base di liquirizia, pianta storicamente diffusa in tutte le terre argillose del Cerrano.

Altra tipicità della zona, coinvolta ultimamente in un progetto di recupero dopo anni di oblio, è la gallina nera atriana, razza autoctona caratterizzata dalla produzione di uova bianche, piccole e saporite.

Gustoso si presenta anche il Pan Ducale, dolce tipico cittadino la cui ricetta risale al 1300, realizzato con un impasto di uova, farina e mandorle e farcito con cioccolato fondente.

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